Le commissioni medico-scientifiche ed etico-religiosa ritennero meritevole di finanziamento l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e, in particolare, il gruppo di lavoro guidato dalla Prof.ssa Nadia Zaffaroni del Dipartimento di Oncologia Sperimentale e Medicina Molecolare – Struttura Complessa di Farmacologia Molecolare.
Presso questo laboratorio erano in corso nuove strategie terapeutiche per il trattamento del carcinoma mammario triplo-negativo basate sull’inibizione della proteina anti-apoptotica survivina.
Numerosi studi hanno evidenziato come la proteina anti-apoptotica survivina, non rilevabile, salvo rare eccezioni, nei tessuti umani normali adulti, svolge un ruolo determinante nel favorire l’aggressività e la progressione clinica del tumore e nel contrapporsi ad una vasta gamma di stimoli apoptotici.
Lo scopo principale degli studi del gruppo è di valutare gli effetti antitumorali esercitati dall’inibizione di survivina mediante (a) il trattamento con selinexor (un inibitore della traslocazione di proteine dal nucleo al citoplasma), e (b) la ricostituzione di particolari micro RNA (miR-34a e miR-203a) in modelli sperimentali di carcinoma mammario triplo-negativo.